Impianto sprinkler antincendio: cos’è, come funziona e quando è obbligatorio

14 lug 2025

Impianto sprinkler antincendio: cos’è, come funziona e quando è obbligatorio

Scopri cos'è l’impianto sprinkler antincendio, perché è essenziale per la sicurezza e quando è obbligatorio per garantire la conformità normativa.

L’incendio non è mai solo un evento. È un’interruzione, un danno economico, un rischio per le persone. L’impianto sprinkler antincendio è una delle soluzioni più affidabili e diffuse nella protezione attiva contro il fuoco, proprio perché è progettato per prevenire prima ancora che spegnere.

Il principio alla base di questi impianti è semplice, ma potente: attivazione automatica e localizzata in caso di incendio, senza bisogno di intervento umano. Un meccanismo discreto, ma sempre in allerta, capace di contenere un principio d’incendio nei suoi primi secondi, quando tutto si decide.

Approfondiamo insieme per capire come funziona un impianto sprinkler. Lo faremo passo dopo passo, spiegando con chiarezza:

  • cosa si intende per impianto sprinkler e come funziona
  • le principali tipologie disponibili
  • i contesti in cui è obbligatorio installarlo secondo la legge
  • cosa prevede la normativa in materia di manutenzione

Una guida essenziale per responsabili della sicurezza, amministratori, progettisti e imprese che desiderano tutelare ambienti e persone con soluzioni antincendio realmente efficaci, sicure e conformi.

Cos'è un impianto Sprinkler

Un impianto sprinkler antincendio è un sistema automatico di estinzione progettato per rilevare e contrastare l'insorgere di un incendio in modo tempestivo. Si basa su una rete di tubazioni fisse, costantemente alimentate da una riserva idrica (acqua o altro agente estinguente), che serve una serie di erogatori, chiamati sprinkler.

Ogni testina sprinkler è dotata di un elemento termosensibile (come una fiala di vetro o un metallo fusibile) che reagisce all'aumento di temperatura nell'ambiente: quando si supera la soglia prefissata, il dispositivo si attiva e rilascia l'acqua direttamente sul focolaio.

Tipologie principali di impianto sprinkler

In base alle esigenze specifiche e alle condizioni ambientali, gli impianti sprinkler si suddividono in diverse tipologie:

  • A umido – è la tipologia più diffusa. Le tubazioni sono sempre piene d'acqua, garantendo un'attivazione immediata non appena lo sprinkler rileva il calore.
  • A secco – viene utilizzato in ambienti dove le temperature possono scendere sotto lo zero (per esempio, magazzini non riscaldati). I tubi sono riempiti con aria compressa o azoto. Quando uno sprinkler si attiva, la pressione dell'aria scende, permettendo all'acqua di entrare nelle tubazioni e di essere erogata.
  • A preazione – è una soluzione intermedia, ideale per ambienti sensibili dove si vogliono evitare erogazioni accidentali (come archivi o sale server). L'acqua viene rilasciata solo dopo che un sistema di rilevazione incendio indipendente conferma la presenza di un fuoco. Solo allora l'apertura dello sprinkler completa l'erogazione.
  • Alternati – sono i sistemi che combinano le caratteristiche degli impianti a umido e a secco. Possono essere configurati per funzionare a umido durante i mesi caldi e a secco quando le temperature scendono, adattandosi così alle esigenze stagionali o ambientali.
  • A diluvio – vengono impiegati in ambienti ad alto rischio dove è necessaria un'azione estinguente massiva e immediata. A differenza degli altri sistemi, le testine sprinkler sono sempre aperte e l'intero impianto è attivato simultaneamente da un sistema di rivelazione incendi indipendente (es. rivelatori di fumo/calore). Una volta attivata la valvola principale, l'acqua viene scaricata contemporaneamente da tutte le testine sull'area protetta.

Ogni tipologia risponde a requisiti normativi precisi (UNI EN 12845) e richiede una progettazione accurata, basata su un'attenta valutazione del rischio incendio.

Come funziona un impianto sprinkler antincendio

Il funzionamento di un impianto antincendio sprinkler è interamente automatizzato. In caso di innalzamento della temperatura, ogni testina sprinkler reagisce individualmente. Dunque, solo le testine vicine al fuoco si attivano, erogando acqua in modo mirato e riducendo al minimo i danni in aree non interessate.

La soglia di attivazione del sistema automatico antincendio varia in base all'ambiente e alla sensibilità della testina. Generalmente si aggira tra i 57°C e i 74°C.

Il rilascio dell'acqua avviene nel momento in cui il liquido contenuto nella fiala si espande o il metallo termosensibile si fonde: a quel punto, la testina si apre e consente la fuoriuscita dell'acqua sotto pressione.

Per un controllo ancora più efficace, il sistema sprinkler può essere integrato con un impianto di rilevazione incendi. Questa combinazione offre un doppio livello di sicurezza: in modelli specifici come quelli a preazione o a diluvio, l'impianto di rilevazione può attivare l'intero sistema sprinkler secondo una logica centralizzata, garantendo una risposta coordinata e tempestiva.

Tra i vantaggi principali di un impianto sprinkler emergono:

  • attivazione selettiva e localizzata – l'acqua viene erogata solo dove occorre;
  • spegnimento immediato o contenimento efficace dell'incendio – agendo tempestivamente per limitare i danni;
  • integrazione con sistemi di allarme e supervisione – permette un monitoraggio completo della situazione;
  • funzionamento senza necessità di intervento umano – garantisce protezione anche in assenza di personale.

La progettazione su misura di un impianto sprinkler: classi di pericolo incendio

La progettazione di un impianto sprinkler non è standardizzata, ma avviene su misura in base al rischio specifico dell'ambiente da proteggere.

A livello europeo, e di conseguenza anche in Italia, la norma UNI EN 12845 è il riferimento fondamentale per la progettazione degli impianti sprinkler.

Per impostare correttamente la progettazione, il primo passo è determinare la classe di pericolo incendio dell'edificio o dell'area interessata. La classificazione dipende principalmente dal tipo di utilizzo e dal carico d'incendio dei materiali presenti.

Le classi di pericolo incendio principali sono:

  • Pericolo Lieve (LH - Light Hazard) – riguarda attività con bassi carichi d'incendio e materiali a bassa combustibilità. Spesso si applica a compartimenti di dimensioni contenute (es. uffici con limitata presenza di carta e arredi).
  • Pericolo Ordinario (OH - Ordinary Hazard) – comprende attività dove vengono trattati o prodotti materiali combustibili con un carico d'incendio medio e una media combustibilità. Questa categoria include una vasta gamma di contesti, come magazzini di materiali generici o piccole officine.
  • Pericolo Alto (HH - High Hazard) – si riferisce ad attività nelle quali i materiali presenti possiedono un alto carico d'incendio e un'alta combustibilità, capaci di sviluppare rapidamente un incendio intenso e vasto. Ad esempio, i depositi di liquidi infiammabili o luoghi in avvengono lavorazioni con materiali altamente combustibili.

Una volta definita la classe di pericolo, i progettisti possono calibrare tutti gli aspetti dell'impianto: dalla densità delle testine alla portata d'acqua necessaria, garantendo una protezione ottimale e conforme agli standard previsti dalla normativa.

Quando l'impianto sprinkler è obbligatorio

L'obbligo di installazione di un impianto sprinkler dipende da una serie di fattori che concorrono alla valutazione complessiva del rischio incendio.

Tra questi possiamo includere:

  • la destinazione d'uso dell'edificio,
  • il carico d'incendio dei materiali presenti,
  • la superficie complessiva,
  • il numero di persone che possono affollare l’ambiente,
  • e, più in generale, l’analisi del rischio specifico.

In Italia, il riferimento normativo principale è il DM 3 agosto 2015 (Codice di Prevenzione Incendi) e la norma tecnica UNI EN 12845.

Ecco alcuni esempi di contesti in cui l'installazione di un impianto sprinkler è generalmente obbligatoria:

  • Autorimesse con superficie superiore a 3.000 mq.
  • Magazzini e depositi ad alto carico d'incendio.
  • Centri commerciali e grandi strutture aperte al pubblico.
  • Stabilimenti industriali con lavorazioni pericolose o materiali infiammabili.
  • Strutture sanitarie con reparti ad alta densità occupazionale o dove la mobilità delle persone è limitata.
  • Edifici strategici o a uso collettivo con elevate esigenze di continuità operativa.

È importante sottolineare che, anche quando non è esplicitamente obbligatorio per legge, l'installazione di un impianto sprinkler è spesso vivamente raccomandata. Può fungere da misura compensativa in scenari di rischio elevato. Oppure, può rappresentare una soluzione di prevenzione avanzata, capace di ridurre la classificazione complessiva del rischio incendio o persino permettere l'ottenimento di deroghe su altri requisiti normativi.

In un contesto così delicato e importante, come la prevenzione incendi, il nostro team di esperti affianca aziende e professionisti con soluzioni avanzate per la progettazione, realizzazione e installazione di sistemi antincendio a norma di legge. Selezioniamo le tecnologie più efficaci e affidabili presenti sul mercato, per garantire il massimo livello di protezione, efficienza operativa e sostenibilità economica.

Manutenzione e controlli per gli impianti sprinkler: cosa prevede la normativa

La corretta manutenzione di un impianto sprinkler non è solo una buona pratica, ma un obbligo normativo fondamentale per garantirne la piena efficienza in caso di incendio.

Il Decreto Controlli del 1° settembre 2021 stabilisce chiaramente che ogni verifica deve essere eseguita da un tecnico manutentore qualificato, formato attraverso un percorso specifico e certificato dai Vigili del Fuoco.

Le attività di manutenzione prevedono azioni mirate, come:

  • Verifica delle testine – viene controllata l'assenza di ostruzioni, corrosione o deformazioni che potrebbero compromettere il funzionamento.
  • Controllo della pressione dell'acqua e delle valvole – essenziale per assicurare che il sistema sia sempre pronto all'uso e che l'erogazione sia efficace.
  • Prove funzionali sui gruppi di pompaggio – attuate per accertare che i motori e le pompe siano in grado di fornire la pressione e la portata d'acqua necessarie.
  • Aggiornamento del Registro dei Controlli antincendio – un documento obbligatorio per legge, che attesta tutte le verifiche e gli interventi effettuati sull'impianto.

Le frequenze di queste manutenzioni sono dettagliate nelle norme tecniche (UNI EN 12845, UNI 10779 del 2021) e possono essere: settimanali, mensili, semestrali o annuali, a seconda del tipo di componente e dell'ambiente che l'impianto protegge. Vale la pena ricordare che l’assenza di una corretta manutenzione può rendere inefficace l’impianto e compromettere l'intera strategia di sicurezza aziendale.

Impianto sprinkler antincendio: sicurezza automatica, efficienza garantita

Affidabile, reattivo, conforme. L'impianto sprinkler antincendio rappresenta oggi una delle soluzioni più avanzate nella protezione degli ambienti e delle persone.

La sua efficacia non si limita a contenere un incendio sul nascere, ma risiede anche nella capacità di integrarsi perfettamente con i sistemi di sicurezza complessiva di un edificio o di un'attività.

Che si tratti di un magazzino industriale, di un'autorimessa o di un edificio aperto al pubblico, valutare correttamente l'obbligo normativo e scegliere il giusto tipo di impianto è fondamentale.

Altrettanto cruciale è affidarsi a professionisti qualificati per tutte le fasi: dalla progettazione all'installazione, fino alla manutenzione regolare e certificata.

Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come mettere ogni ambiente in regola e in sicurezza, con competenza e nel rispetto delle normative.